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Le priorità nella tutela dell’ambiente

La Terra sta vivendo un cambiamento ambientale e climatico senza precedenti. Una svolta che pone la capacità di fare industria di fronte a nuove sfide non più prorogabili e da affrontare in modo consapevole, mettendo bene a fuoco le priorità in tema di tutela dell’ambiente e cercando soluzioni sempre più innovative, green e condivise.

Tutela ambientale, una presa di coscienza necessaria

Decenni di sfruttamento intensivo delle risorse naturali, con conseguente ricaduta negativa sugli ecosistemi, hanno portato a surriscaldamento del clima, perdita della biodiversità e squilibri ambientali. Negli ultimi anni, poi, queste criticità hanno subito un’impennata senza precedenti. Ed ecco perché la politica dell’Unione europea in tal senso ha deciso di perseguire azioni guidate da principi di precauzione, prevenzione e correzione alla fonte dei danni causati dall’inquinamento, nonché dall’assunto “chi inquina paga”.

Le priorità: Surriscaldamento globale

Tra le priorità più impellenti in tema di tutela ambientale c’è sicuramente quella di contenere il surriscaldamento globale. Con il Green Deal, l’Ue ha posto il 2050 come termine massimo per ridurre dell’80-95% le emissioni di CO2.

Il primo passo è quello di lavorare in modo coordinato con le aziende per trasformare l’attuale modello economico e industriale in uno più sostenibile che, per esempio, sfrutti energia a basse emissioni di carbonio e viaggi sui binari di sistemi della new economy e dell’economia circolare. Per un modello sempre più green e che tenda a un reale azzeramento degli sprechi.

Le priorità: Biodiversità e risorse idriche

Strettamente legata al surriscaldamento globale, la seconda priorità è quella di preservare la biodiversità, proteggendo gli ecosistemi attraverso un sempre maggiore utilizzo di infrastrutture green e a più rigorose politiche di controllo in tema di sfruttamento dell’ambiente e di tutela delle specie autoctone.

Fondamentale sarà poi la protezione e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche. L’acqua, infatti, non solo è essenziale per vivere, ma ovviamente svolge un ruolo di prim’ordine dal punto di vista economico e industriale. Ecco perché è indispensabile andare sempre più verso un utilizzo responsabile e azioni di recupero del cosiddetto oro blu. Per riuscire così finalmente a proteggere e sfruttare in maniera realmente sostenibile un bene comune che, è sempre utile ricordarlo, non è infinito.

Al pari degli standard europei per il riutilizzo delle acque, anche per l’industria sarà dunque fondamentale contabilizzare le risorse idriche e porsi degli obiettivi concreti per migliorare l’efficienza del suo sfruttamento. Tra le prime accortezze in ottica di abbattimento degli sprechi e di economia circolare, per esempio, l’UE ha promosso il riutilizzo delle acque irrigue per i processi industriali e piani per la salvaguardia e la tutela della biodiversità marina.

Le priorità: Inquinamento atmosferico e acustico

Da non sottovalutare anche le priorità legate alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico. In questo campo, l’industria gioca e dovrà giocare un ruolo ancor più da protagonista, specie in settori come i trasporti, la produzione energetica e l’agricoltura. Detto che, almeno in Europa, negli ultimi decenni la qualità dell’aria è migliorata, sono ancora molte le questioni da risolvere.

Inoltre, tenendo sotto controllo i propri parametri in tema di inquinamento atmosferico, l’industria ha una grande possibilità di risparmio e guadagno. Infatti, non solo si inquina meno, ma si riesce anche a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli sprechi, con un evidente e non trascurabile ritorno economico.

Le priorità: Economia circolare

Rimanendo in tema di spreco, si inserisce la priorità legata all’ottimizzazione dell’efficienza delle risorse attraverso l’economia circolare. Gli attuali modelli di sfruttamento delle risorse hanno infatti causato alti livelli di inquinamento e un non più sostenibile spreco di materie prime.

Ecco perché, andare verso un’economia che sia sempre più circolare permetterà di gestire al meglio i rifiuti, sposando principi quali il riutilizzo, il riciclo e lo smaltimento consapevole. Il tutto, puntando gradualmente a una vera e propria eliminazione del concetto stesso di rifiuto.

Le priorità: Consumo e produzione sostenibili

In quest’ottica, si inserisce anche la priorità di giungere a un consumo e una produzione finalmente e realmente sostenibili. Per i produttori, ma anche per i consumatori, il principio che deve guidare questo cambiamento è quello del “fare di più con meno”.

Anche in qui non si può non prescindere dal muovere verso un’economia sempre più circolare. Per perseguire l’obiettivo di consumo e produzione consapevoli, l’UE punta a stimolare le aziende e i consumatori per migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita, rendendoli sempre più innovativi, sostenibili, riciclabili ed ecocompatibili.

Altri temi importanti per allungare la vita di un prodotto e abbattere gli sprechi sono quelli del riutilizzo, favorendo il concetto di sharing invece che di buying, e chiedendo alle aziende di mettere in atto politiche commerciali in grado di trasformare i propri clienti da consumatori a utilizzatori.

Il tutto, senza dimenticare l’importanza di agire direttamente sui consumatori stessi, informandoli e rendendoli più consapevoli nelle proprie scelte. Per esempio, attraverso l’attestazione e l’utilizzo di marchi di qualità ecologica ed etichettature di certificazione energetica.

kore

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