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Direttiva CSRD: principali novità sulla rendicontazione di sostenibilità

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha intrapreso diverse riforme con l’obiettivo di ottenere una posizione di leadership nella transizione verso la sostenibilità rispetto al resto del mondo. Attraverso l’impegno per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’introduzione delle misure strutturali legate all’Industrial Green Deal e la presentazione della roadmap per la Sustainable Finance da parte dell’Autorità Bancaria Europea (EBA), l’Europa sta lavorando per sviluppare un sistema economico-finanziario più sostenibile, incoraggiando le imprese ad essere consapevoli e responsabili del loro impatto sull’ambiente.

Green Deal e Direttiva CSRD

Nel quadro del Green Deal Europeo, il Consiglio Europeo ha approvato, nel dicembre 2022, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva introduce una serie di novità e obblighi:

Assurance obbligatoria: i report di sostenibilità saranno soggetti ad una “limited assurance” con l’obiettivo di raggiungere una “reasonable assurance” (tipica dei bilanci economico-finanziari). La direttiva richiede che i report siano revisionati da un revisore contabile accreditato.

Digitalizzazione delle informazioni di sostenibilità: le imprese saranno tenute a rendere digitali le informazioni presenti nei loro report di sostenibilità, utilizzando linguaggi di marcatura come XHTML e XBRL, migliorando così la diffusione di tali informazioni.

Integrazione delle informazioni di sostenibilità: le imprese dovranno incorporare le informazioni di sostenibilità nella Relazione sulla Gestione anziché presentarle separatamente, garantendo una maggiore integrazione tra le informazioni finanziarie e quelle non finanziarie.

Standard di rendicontazione unificato: le imprese dovranno adottare uno standard di rendicontazione unificato (European Sustainability Reporting Standard – ESRS) per garantire una maggiore comparabilità tra le loro divulgazioni. Gli standard specifici saranno introdotti anche per le PMI per adattarsi alle loro esigenze.

Focus sulle strategie di sostenibilità: le imprese dovranno integrare gli obiettivi ESG nella loro strategia aziendale, fornendo informazioni sulle iniziative di sostenibilità e sul loro impatto sui risultati aziendali e sulla struttura del modello di business.

Governance della sostenibilità: le imprese dovranno fare divulgazioni riguardanti il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo sulle questioni di sostenibilità e introdurre forme di incentivazione per il raggiungimento degli obiettivi ESG.

Considerazione dei rischi ESG nel Enterprise Risk Management: le imprese dovranno integrare i rischi legati al clima e ad altre questioni ambientali nel loro modello di gestione dei rischi.

Inclusione degli aspetti ESG lungo la catena del valore: le imprese dovranno considerare gli impatti materiali, i rischi e le opportunità legate all’intera catena del valore nelle loro informazioni di sostenibilità.

Trasparenza aziendale e responsabilità sociale d’impresa

Le nuove disposizioni della CSRD del 2024 rappresentano un passo significativo nell’evoluzione della trasparenza aziendale e della responsabilità sociale d’impresa nell’ambito dell’Unione Europea. Questa direttiva mira ad ampliare la portata e la qualità del reporting di sostenibilità, enfatizzando l’importanza di comunicare in modo efficace e affidabile le pratiche e le performance aziendali in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG).

Le imprese, comprese le PMI, saranno tenute a valutare gli impatti della loro catena del valore in chiave sostenibile prima di rendicontare. Dovranno adottare un sistema integrato di misurazione delle performance ESG esteso alla catena del valore per presidiare i fattori di rischio e dimostrare i risultati delle iniziative intraprese.

L’estensione di due anni concessa alle imprese extra-UE per conformarsi ai requisiti della Corporate Sustainability Reporting Directive avrà un impatto significativo su settori specifici come quello petrolifero, energetico e minerario, oltre a settori rilevanti come alimentare e tessile, particolarmente importanti per Paesi come l’Italia.

 

Il perimetro di azione della CSRD

Si prevede che i negoziati sulle deroghe si terranno fino a giugno 2026, influenzando il numero totale di aziende soggette alla CSRD. Dopo l’approvazione iniziale, il Parlamento UE inizierà i negoziati con i governi degli Stati membri per l’implementazione della legislazione, inclusi eventuali deroghe.

Il ruolo degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS)

Gli ESRS, strutturati in tre categorie principali (Principi Trasversali, Principi Tematici e Principi Settoriali), mirano a promuovere una maggiore trasparenza e responsabilità aziendale. Gli standard contribuiranno a valutare gli impatti ambientali, sociali e di governance delle strategie aziendali, assicurando il rispetto degli obblighi di rendicontazione e la comprensione degli impatti delle politiche aziendali.

In conclusione, l’adozione degli ESRS e la CSRD influenzeranno significativamente la comunicazione degli impatti ambientali e sociali delle aziende, promuovendo una maggiore responsabilità aziendale e decisioni di investimento più informate da parte degli stakeholder.

kore

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