CSR MAGAZINE
19 Luglio 2022
Supply chain sostenibile, è davvero possibile?
Lavorare per una catena di approvvigionamento davvero sostenibile è un processo importante, a cui le aziende sono chiamate a rispondere concretamente. Scopriamo come fare e, soprattutto, perché non bisogna sottovalutare questo aspetto.
Una necessità non rinviabile
In un mercato sempre più attento ed esigente in tema di sostenibilità e in un contesto che richiede l’apporto di tutti per alleggerire la pressione esercitata dall’attività dell’uomo sull’ambiente ed eliminare gli squilibri della società, lavorare per una supply chain pienamente sostenibile non è solo un’opportunità, ma una necessità non più procrastinabile. Perché, giungere a una supply chain green è una sfida importante, ma di cui occorre farsi carico in modo consapevole, investendo energie e risorse fin da subito.
Inoltre, occorre avere ben presente che, per le aziende, la catena di approvvigionamento è tra i fattori con maggiore impatto sull’ambiente, ma rappresenta anche una chiave unica di accesso a opportunità di mercato, innovazione, risorse e possibilità di crescita. Dalla supply chain dipendono le sorti (reputazionali ed economiche) di ogni realtà imprenditoriale, così come quelle del pianeta e il benessere della generazione attuale e di quelle che verranno.
Il primo passo verso una catena sostenibile
Il primo passo verso la sostenibilità è quello di conoscere la propria catena di approvvigionamento. Prevedere l’inserimento nel proprio staff di un supply chain manager permette di avere ben presenti le peculiarità dei soggetti che vi operano, degli scambi necessari per ideare, produrre, distribuire e commercializzare un prodotto, delle leggi che regolano le attività degli stakeholder e dei partner con sede in un altro Paese, le loro linea guida aziendali e le iniziative sostenibili intraprese. Tutto ciò risulta fondamentale per almeno due ragioni:
- In primis, per operare e circondarsi di aziende e realtà pienamente consapevoli, che portano avanti la loro attività seguendo gli aspetti fondamentali della sostenibilità, capaci di restituire valore all’intera catena di approvvigionamento.
- Ma, anche, per evitare collaborazioni rischiose, che possono minare la reputazione aziendale e compromettere in un attimo anni di lavoro e rapporti.
Economia circolare e digitalizzazione
Seguendo gli input dettati dall’UE, per rendere sostenibile la propria catena di approvvigionamento è importante rivalutare i propri processi aziendali e produttivi per adattarli ai dettami dell’economia circolare, lavorando attivamente per azzerare il proprio impatto sull’ambiente. Anche in questo caso, saranno necessari capitali e risorse, ma i vantaggi e i risparmi derivati dall’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e dell’azzeramento degli sprechi permettono di ammortizzare l’investimento iniziale.
Altro passo essenziale è quello di lavorare alla digitalizzazione dei propri processi. Riprogettare la filiera e averne sotto controllo ogni aspetto permette, infatti, di ottimizzare ogni tassello del puzzle, imparando a conoscerne i punti di forza e a limarne le debolezze, consentendo di anticipare e farsi trovare pronti di fronte a eventuali fattori di rischio.
Trainare un cambiamento condiviso
Occorre, infine, dare visibilità e valore alle proprie attività sostenibili per farsi, così, traino del cambiamento a ogni livello della catena. Perseguire obiettivi di sostenibilità, salvaguardia dell’ambiente e abbattimento delle differenze tra persone non è, infatti, sufficiente. Parlarne e rendere partecipi tutti gli stakeholder è fondamentale. Partendo dai propri dipendenti, fino ai clienti, passando per partner, istituzioni e collaborati, coinvolgere nel processo di cambiamento ogni soggetto agevola il passaggio verso una catena davvero sostenibile.
Condividere informazioni e tecnologie e formare circa le buone pratiche di sostenibilità è, oggi, sempre più importante per trasformare la propria supply chain e instillare in ogni attore del processo la consapevolezza sull’importanza di lavorare, produrre, investire, innovare e vivere in modo più accorto, green e rispettoso, dell’ambiente, delle persone e del valore delle cose, anche quelle più piccole. Perché, una catena di approvvigionamento davvero sostenibile è possibile solo grazie all’apporto di tutti.