CSR MAGAZINE
20 Settembre 2022
Migliorare la sostenibilità dell’azienda attraverso la supply chain
Tra le questioni da tenere maggiormente in considerazione quando si punta a migliorare la sostenibilità in azienda c’è, senza ombra di dubbio, la qualità della propria supply chain.
Un contesto attento a cui dare risposte concrete
In un contesto che tiene sempre più elevati i livelli di attenzione in tema di sostenibilità, le aziende non possono farsi trovare impreparate, commettere errori di valutazione né, tantomeno, sottovalutare l’importanza di intrecciare rapporti e stringere accordi con realtà e partner poco affidabili. Sottovalutare l’importanza della supply chain può, infatti, comportare danni d’immagine e reputazionali molto gravi per il brand.
Anche perché, se non ce ne si preoccupa internamente, con molta probabilità saranno clienti, partner, investitori e istituzioni ad accorgersi del problema e a porre l’accento su collaborazioni non esattamente in linea con i principi di sostenibilità e attenzione sociale, ambientale e di governance (ESG). Per questo motivo, è fondamentale includere nel proprio programma di responsabilità sociale d’impresa (CSR), tutta una serie di strategie per la sostenibilità.
L’importanza di condividere e misurare
E, ancora più fondamentale, è condividere questo piano con i propri stakeholder interni ed esterni, lungo tutta la filiera di approvvigionamento e produzione. Comunicare in modo chiaro queste informazioni e lavorare affinché vengano accettate e abbracciate da tutti i soggetti della supply chain è un passo importante per mettersi al riparo da sorprese sgradite, assicurarsi elevati standard di sostenibilità, sicurezza e garantirsi un’ottima brand awareness presso i propri portatori di interesse.
Per determinare e indirizzare al meglio la propria supply chain è importante lavorare in modo consapevole e attento, avendo ben presenti i propri obiettivi e conoscendo al meglio tutti gli attori della propria filiera. Ecco perché, avere una chiara strategia di sostenibilità risulta fondamentale per avviare il cambiamento. Avere obiettivi reali e concretamente raggiungibili, così come tenere conto anche delle necessità degli stakeholder in relazione alle mire aziendali è fondamentale perché si ottimizza la resa della strategia, cucendola perfettamente sui propri partner principali e su sé stessi.
Proprio per queste ragioni, il processo deve prevedere fin dal principio il coinvolgimento degli stakeholder, che potranno così modellare i loro CSR anche in base alle esigenze condivise. Al tempo stesso, anche chi si occupa degli acquisti all’interno dell’azienda deve essere formato al meglio, così da sfruttare le competenze acquisite per operare scelte maggiormente attente e sostenibili, generando sostenibilità e riducendo i costi. Su tale direttrice è necessario anche fornire gli strumenti più adatti, adottando in prima battuta indicatori di performance (KPI) il più possibile chiari e precisi.
Ottimizzare dei partner
Come detto, è importante non trascurare nessun attore della propria filiera, ma è altresì necessario ottimizzare lo sfruttamento delle risorse, delle energie e degli investimenti avendo ben chiaro il ruolo di ogni stakeholder. Una corretta divisione tra partner primari e secondari è importante per dare vita a partnership con fornitori “strategici” (primari) capaci di restituire valore tra i soggetti interessati. Con i partner secondari, invece, è importante assicurarsi che rispettino gli standard di sostenibilità e non incorrano in pratiche illegali o non rispettose dei diritti dei lavoratori.
Ma perché tutto questo lavoro restituisca valore è fondamentale misurare e comunicare i risultati raggiunti. Dotarsi di strumenti di gestione del rapporto dei fornitori (SRM) aiuta a tenere sotto controllo la situazione, permettendo di individuare rischi, monitorare i costi, la qualità e la sostenibilità rispetto a quando descritto dalle proprie linee guida in merito. Si tratta di strumenti importanti, che garantiscono una migliore visione generale e permettono di valutare con regolarità l’aderenza e il grado di soddisfazione dei KPI, così da comunicare i risultati raggiunti e restituire appieno il valore di quanto di buono fatto in termini di sostenibilità sulla supply chain.