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Sistema mondiale e obiettivi di sostenibilità: triplicare le energie rinnovabili entro il 2030

In occasione della Cop28 tenutasi a Dubai lo scorso dicembre – durante la quale molti Paesi hanno avanzato promesse significative in tema di energia – è stato presentato il Global Decarbonization Accelerator, che include una serie di azioni volte ad accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni globali.

Sono stati 116 i Paesi che hanno firmato il Global Renewables and Energy Efficiency Pledge, un impegno che conferma l’obiettivo di triplicare le energie rinnovabili installate a livello mondiale al 2030. Si tratta di un obiettivo fattibile e raggiungibile, ma a rischio. Infatti, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), non sarà possibile raggiungerlo poiché le azioni attualmente in corso non si rivelano sufficienti.

Anche per tale motivo, nel corso del prossimo anno, i governi aderenti dovranno presentare nuovi piani di azione climatica che rinnovino le intenzioni per il 2030 e definiscano nuovi obiettivi.

Grazie agli investimenti crescenti nell’energia pulita, la possibilità di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro l’anno stabilito sarebbe realmente concreta, se non fosse a causa della bassa percentuale – corrispondente al 12 – di Paesi che si sono impegnati ad includere obiettivi espliciti per la capacità totale di energia rinnovabile per il 2030 nei propri piani di azione climatica.

Secondo il rapporto World energy investment della IEA, nel 2024 gli investimenti economici in energia pulita potrebbero raggiungere quasi il doppio di quelli destinati ai combustibili fossili. Nonostante questo, persistono squilibri nei flussi di investimenti energetici in termini di distribuzione geografica, decisamente ridotti nei paesi emergenti e in via di sviluppo, ma non solo. Sono numerose le regioni che spendono ancora cifre assolutamente esigue per le fonti rinnovabili. Un’eccezione è data dalla Cina, che già nel corso del 2024 potrebbe giungere – o quantomeno avvicinarsi – ai propri obiettivi previsti per il 2030.
Il resto del mondo, parallelamente, deve spingere il piede sull’acceleratore e incrementare le proprie azioni per un futuro sostenibile. La IEA stima che la crescita media dovrebbe aumentare di un terzo ogni anno per raggiungere gli obiettivi nazionali.
A rallentare il passo verso le rinnovabili sono le molte barriere sistemiche, che – per essere contrastate – rendono necessarie nuove politiche, che semplifichino gli iter autorizzativi e riducano i costi di finanziamento per i progetti, e nuovi investimenti annuali, che devono essere resi adeguati.

Ogni ritardo renderà il percorso ancora più difficile e l’obiettivo sempre più lontano.
Se nel corso del prossimo anno gli stati tradurranno in impegni concreti i piani sull’energia finora annunciati, entro il 2030 si arriverà a circa 8000 nuovi GW di capacità installata, soprattutto fotovoltaico ed eolico. Il 30% in meno di quanto richiesto dall’impegno assunto alla Cop28, pari a 11000 nuovi GW. Per tale motivo, ogni Paese dovrà aggiornare i propri Contributi Nazionali Volontari, fissando i target per fine decennio, e depositarli nel 2025. Se i governi trasformassero i propri obiettivi in piani d’azione, l’obiettivo di triplicazione diverrebbe realizzabile.

kore

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