CSR MAGAZINE
15 Novembre 2022
Promuovere diversità e inclusione (D&I), quali benefici per le imprese
La diversità e l’inclusione sono concetti sempre più importanti nel fare e intendere l’azienda, concetti da cui, oggi, non si può più prescindere e a cui occorre dare risposte concrete ed efficaci.
È sufficiente scorrere la lista dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals – SDGs) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, per rendersi conto di come diversità e inclusione siano centrali nel trainare il cambiamento.
Parla di diversità e inclusione, ovviamente, il Goal 5 (Parità di genere), ma anche l’ottavo (Lavoro dignitoso e crescita economica) e il decimo (Ridurre le disuguaglianze), ma non possono prescindere da questi due concetti, nemmeno il Goal 1 (Sconfiggere la povertà), il 2 (sconfiggere la fame), il 3 (Salute e benessere), il 4 (Istruzione di qualità).
Garantire l’inclusione e salvaguardare la diversità
Insomma, siamo chiamati a operare in ogni campo con un occhio di riguardo per l’accettazione delle diversità per garantire l’inclusione a tutti i livelli: dall’età all’etnia, dal credo religioso alle preferenze politiche, dall’orientamento sessuale alla parità di genere, dalle difficoltà fisiche ai problemi di salute.
Essere consci delle diversità non basta: per generare valore condiviso, occorre farla propria e avviare pratiche di inclusione. È dalla fusione dei due concetti che si è iniziato a parlare di D&I (diversità e inclusione). Perché il concetto e i valori racchiusi nell’unione di diversità e inclusione portino a risultati importanti, è fondamentale che ogni soggetto legato all’azienda agisca per favorire l’inclusione.
L’importanza delle HR e dell’azienda
Un ruolo di prim’ordine nel processo di cambiamento lo giocano sicuramente i responsabili delle risorse umane. Spetta a loro, infatti, farsi carico del primo decisivo step verso un aggiornamento culturale importante e fondante, che riesca finalmente a superare le barriere imposte, negli anni, dalla società.
È, infatti, proprio grazie a un recruiting attento e consapevole che l’HR riesce a creare un ambiente in grado di riscoprirsi inclusivo e pronto a sfruttare al meglio le potenzialità che la diversità porta con sé. Ovviamente, la selezione non deve forzare la mano dando priorità a categorie e minoranze, ma, al contrario, deve lavorare affinché queste non influenzino la scelta. A parlare devono essere esperienza e competenze.
Al tempo stesso, l’azienda è chiamata in prima persona a plasmare il proprio ambiente e a formare i propri lavoratori sull’importanza di diversità e inclusione. Avviare corsi e programmi di formazione dedicati, da proporre anche agli stakeholder esterni, è fondamentale per cambiare le cose e dare una spinta verso un’azienda sempre più D&I oriented.
I vantaggi di abbracciare il cambiamento
Oltre a eliminare le differenze e rendere più etica l’azienda, abbracciare il cambiamento promosso da una maggiore aderenza ai principi di diversità e inclusione garantisce importanti opportunità di business e benefici per il brand value e la brand reputation. Un marchio ritenuto più inclusivo vede, infatti, crescere la propria influenza sulle scelte d’acquisto dei propri clienti e attira con maggiore facilità partner e investitori.
Ovviamente, sfruttare diversità e inclusione come meri strumenti di marketing non è il modo corretto di intendere la questione. Anzi, tenere questo tipo di impostazione, a lungo andare, non potrà far altro che minare il rapporto con tutti gli stakeholder (interni ed esterni), generare insofferenza e cattiva reputazione, portando a risvolti negativi.
Vantaggi etici ed economici
Introdurre nel modo corretto la diversità in azienda permette, invece, di raggiungere obiettivi e benefici importanti, sia a livello etico, sia a quello economico. In primis, eticamente, l’ambiente di lavoro sarà spinto a un maggior equilibrio e armonia, si vedrà crescere l’impegno e, con esso, la motivazione di tutti, anche in ottica di sensibilità e responsabilità sociale. In tutto ciò, le persone si sentono più libere di esprimere se stesse e, appoggiando la diversità, si riesce a giovare al massimo della ricchezza di idee, spunti e qualità che essa riesce a generare.
Dal punto di vista economico, invece, D&I garantiscono un più elevato grado di fidelizzazione del talento, dei clienti e dei partner, si genera una maggiore efficienza dal punto di vista produttivo, portando a importanti passi in avanti anche in tema di competitività sul mercato, innovazione e capacità di attrarre capitali e investitori. Ogni azienda, ovviamente, deve operare nelle proprie possibilità e necessità, ma può anche contare sull’appoggio fornito dalla Piattaforma per le carte della diversità dell’Unione Europea e, nel nostro Paese, dalla Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro del Ministero del Lavoro.