CSR MAGAZINE
10 Ottobre 2024
Overshoot Day: dal 1° agosto 2024 viviamo a spese della terra
Il 1° agosto 2024 ha segnato l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui abbiamo esaurito le risorse che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. Questo evento, calcolato annualmente dal Global Footprint Network, mostra come in soli sette mesi abbiamo utilizzato ciò che il pianeta impiega dodici mesi a produrre. Attualmente, a livello globale, consumiamo risorse equivalenti a quelle di 1,7 pianeti ogni anno. Se non interveniamo, entro il 2030 potremmo arrivare a necessitare di due pianeti per sostenere il nostro stile di vita. Il WWF, attraverso la campagna “Our Future”, ha lanciato una serie di consigli sui social media, suggerendo piccoli gesti che, se adottati su larga scala, potrebbero posticipare questa data di diversi mesi.
L’Earth Overshoot Day viene calcolato dividendo la biocapacità del pianeta (ossia la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di produrre in un anno) per l’impronta ecologica dell’umanità (ovvero la domanda di risorse da parte della società per lo stesso periodo) e moltiplicando il risultato per 365, i giorni di un anno.
Questo significa che, dal 1° agosto 2024, l’umanità ha esaurito tutte le risorse che la Natura può fornire in un anno intero, iniziando così a vivere a debito. Con oltre 8 miliardi di abitanti, stiamo consumando risorse a un ritmo insostenibile, superando di gran lunga la capacità di rigenerazione del pianeta. Cinquant’anni fa, nel 1974, l’Overshoot Day cadeva il 30 novembre, sforando il bilancio annuale di un solo mese. Nel 2004 era il 2 settembre, mentre nel 2014 era già il 5 agosto. La data continua ad anticiparsi, aumentando il nostro debito ecologico.
Questo sovrasfruttamento persistente della natura negli ultimi cinquanta anni ha portato a una drammatica perdita di biodiversità e all’accumulo di gas serra di origine antropica nell’atmosfera. Gli effetti di questi cambiamenti sono sempre più evidenti, con un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi come ondate di calore, incendi boschivi, siccità e inondazioni, che minacciano la nostra stessa sopravvivenza.
L’Overshoot Day di quest’anno si colloca in un’estate da record, in cui il 21, 22 e 23 luglio sono stati i tre giorni più caldi mai registrati a livello globale dal 1940, secondo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus. Il 22 luglio ha raggiunto una temperatura media globale di 17,16°C, superando i record precedenti: 17,09°C del giorno prima e 17,08°C registrati il 6 luglio 2023. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è la tendenza dell’ultimo anno: giugno 2024 è stato il 13° mese consecutivo con temperature globali fuori scala rispetto ai rispettivi mesi precedenti, e il 12° in cui è stato superato il limite di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Secondo il WWF, esistono numerose soluzioni che possono essere adottate a livello comunitario o individuale per influenzare significativamente il futuro del nostro pianeta. Ad esempio, se riuscissimo a generare il 75% dell’energia da fonti rinnovabili (rispetto al 39% attuale), potremmo posticipare l’Overshoot Day di 26 giorni; il risparmio energetico e l’adozione di tecnologie di efficienza esistenti per edifici, processi industriali e produzione di energia elettrica potrebbero farci guadagnare altri 21 giorni.
L’Italia è tra i paesi con il più alto debito ecologico. L’Overshoot Day per il nostro paese è arrivato già il 19 maggio: da quella data, se tutti consumassero come noi, saremmo in debito per 226 giorni rispetto alla fine dell’anno. In pratica, se tutti vivessero come gli italiani, servirebbero 2,6 pianeti Terra per soddisfare i bisogni collettivi.