CSR MAGAZINE
8 Novembre 2022
Logistica e sostenibilità: un legame possibile
Orientata alla sostenibilità, la logistica gioca un ruolo strategico fondamentale per la crescita e l’innovazione dell’azienda.
Integrati ormai in ogni ambito aziendale, i principi di sostenibilità interessano attivamente e profondamente la logistica. Un legame che non solo è possibile, ma necessario e vincente, per ridurre l’impatto dell’impresa sull’ambiente e il contesto sociale, con un occhio importante verso il business, in completo allineamento con i modelli ESG (Environmental, Social e Governance).
Che cos’è la Logistica sostenibile
Come descritto dal volume Logistica sostenibile: un’occasione di sviluppo & innovazione di Giulio Aguiari e Renzo Provedel, edito da Franco Angeli, con logistica sostenibile si fa riferimento a “una logistica di collaborazione fra aziende, il cui elemento chiave è ottenere risultati significativi nella sostenibilità ambientale”.
L’obiettivo comune è lo sviluppo e la divulgazione dei diversi temi e conoscenze relative a: logistica del territorio e city logistics; reverse logistics; soluzioni per la logistica dell’ultimo miglio (e-commerce); intermodalità; utilizzo ottimale delle infrastrutture esistenti; riprogettazione dei prodotti e/o dei processi e riciclo, per ridurre l’impatto ambientale; ruolo delle ICT.
Supply chain condivisa e sostenibile
Attraverso un’impostazione sostenibile della logistica, per condurre i normali servizi richiesti dal mercato, le aziende hanno la possibilità di accedere a soluzioni consapevoli, attente ed a minor impatto ambientale. Parliamo, in pratica, di soluzioni green per il trasporto, la consegna e il riciclo di prodotti e materiali, che permettono alla supply chain di riscoprirsi sempre più in linea con i valori della sostenibilità.
Avviare pratiche di logistica sostenibile richiede un impegno concreto da parte delle imprese, per trasformare il proprio modo di fare e intendere l’azienda, portando ad una condivisione di politiche capaci di rendere green l’intera catena: dal trasporto, alle modalità di conservazione e imballaggio; dalla produzione e le emissioni da esse provocate, fino alla valutazione di piani produttivi alternativi orientati allo sfruttamento di materie prime pulite, alla ricerca, al riciclo e all’innovazione.
Sempre più verso un’economia davvero circolare
Questo consente di giungere, così, a una riduzione degli sprechi, a un’ottimizzazione dei consumi e a incentivare il riuso, in un’ottica di economia sempre più circolare, che permette di contenere l’impronta di carbonio della propria azienda e filiera e, al contempo, veder scendere i costi di gestione, generando ricavi economici e non trascurabili benefici in termini di immagine e reputazione verso i propri stakeholder.
Sposare i principi di logistica sostenibile vuol dire collaborare con le altre imprese, ma non solo. Fondamentale è, infatti, l’apporto della pubblica amministrazione, chiamata a sostenere il cambiamento e agevolare le operazioni per l’aggiornamento (o l’eventuale realizzazione) di infrastrutture efficienti e performanti, per rendere il trasporto di prodotti e materie prime sempre più sostenibile.
I concetti chiave e i vantaggi della logistica sostenibile
La parola chiave di questo processo è “intermodalità del trasporto”, cioè la possibilità di un utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto, così da alleggerire il traffico cittadino e inquinare meno, migliorando la qualità dell’aria e della vita di tutta la comunità. Ma risulta fondamentale anche operare e produrre in modo circolare, in un’ottica di reverse logistics che muta il modo di intendere la produzione, calandola in un modello basato sul riciclo, il riutilizzo e la condivisione.
Per queste ragioni, l’intera catena produttiva è chiamata ad operare e trovare soluzioni condivise per ridurre gli imballaggi, ottimizzare la gestione del magazzino, ripensare i trasporti (anche attraverso la mobilità elettrica), accrescere e investire in nuove modalità di collaborazione, incrementare il supporto al cliente e fornire servizi capaci di allungare la vita dei prodotti.
Grazie a queste politiche, ogni attore della filiera ha la possibilità di veder ridursi le probabilità di incorrere in contenziosi, di migliorare il processo di credit risk assestment, di diminuire il rischio di subire danni di ogni genere, di allontanare rallentamenti nelle attività di produzione, di veder migliorare il rapporto con i propri stakeholder interni ed esterni e di operare secondo supply chain più contenute, sicure e capaci di generare valore (economico e reputazionale).