CSR MAGAZINE
22 Maggio 2024
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) e le emissioni di carbonio
Il Meccanismo di Adeguamento al Confine per il Carbonio, noto come CBAM, rappresenta un tentativo di stabilire un equo prezzo per le emissioni di carbonio e regolare l’importazione di prodotti ad alta intensità di emissioni nell’Unione Europea. Nato dall’accordo politico tra il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa nel dicembre 2022, il CBAM mira a individuare e adeguare il valore dei prodotti con elevata emissione di carbonio che entrano nell’UE, al fine di garantire un “prezzo equo del carbonio”. Questo meccanismo è progettato per contrastare gli incentivi che spingono le imprese a delocalizzare la produzione in paesi al di fuori dell’UE, dove le normative ambientali sono meno rigorose e stringenti.
Oltre ad essere considerato una sorta di “tassa sul carbonio”, il CBAM è anche visto come uno strumento per promuovere la produzione a minori emissioni, sia all’interno che all’esterno dell’UE, e si inserisce nel contesto più ampio del Green Deal e dell’iniziativa Fit for 55. Queste iniziative sono volte a guidare la trasformazione economica, industriale e sociale verso la neutralità carbonica entro il 2050.
Carbon leakage e concorrenza sleale
Il fenomeno del “Carbon leakage”, che si verifica quando le imprese si spostano in paesi con normative climatiche meno restrittive, ha evidenziato la necessità di misure come il CBAM per evitare una concorrenza sleale. Il CBAM mira quindi a correggere questo squilibrio assicurando che le imprese paghino un prezzo equo per le loro emissioni di carbonio.
I settori coinvolti
Il CBAM si concentra principalmente su settori ad alta intensità di emissioni, come il cemento, l’alluminio, l’energia, i fertilizzanti, l’idrogeno, il ferro e l’acciaio. La sua implementazione prevede una fase di transizione, durante la quale gli importatori devono rendicontare le emissioni di gas serra incorporate nei loro prodotti, senza dover effettuare pagamenti. Questo periodo di transizione si concluderà nel 2025 e il CBAM entrerà in vigore nel 2026.
Aspetti chiave
Un aspetto chiave della corretta implementazione del CBAM è la disponibilità di dati accurati sulle emissioni e dei processi di rendicontazione. Inizialmente, il CBAM si concentrerà sul monitoraggio di più del 50% delle emissioni rilevanti nell’ambito del mercato ETS. Gli importatori saranno tenuti a dichiarare le emissioni incorporate nei loro prodotti e a pagare una quota corrispondente di certificati CBAM, il cui valore sarà determinato in base al prezzo medio settimanale delle quote EU ETS.