CSR MAGAZINE
7 Dicembre 2021
Governance della sostenibilità
In tema di sostenibilità, seguire i principi Esg (Environmental, Social and Governance) è fondamentale. Le tematiche ambientali, sociali e di governance sono, infatti, centrali nella misurazione della sostenibilità di ogni azione, decisione o investimento industriale. Oggi, perseguire questi tre obiettivi è sempre più importante per permettere alla propria azienda di farsi trovare pronta alle sfide del presente e del futuro.
L’importanza di scelte consapevoli e sostenibili
Scegliere di aprire la propria attività ai principi Esg permette una gestione ottimale delle risorse, siano esse naturali, finanziarie, umane o relazionali, per generare valore nel lungo periodo. Far coesistere in modo virtuoso e concreto strategia industriale, processi e prodotti di business con le importanti tematiche di salvaguardia ambientale e sociale rappresenta un valore aggiunto importante a tutti i livelli della catena industriale e nei rapporti con gli stakeholders.
Ecco perché, sempre più realtà hanno scelto di creare una vera propria governance della sostenibilità all’interno del proprio organico. Questo è particolarmente vero nell’imprenditorialità italiana. Come rivelato dalla quarta edizione dell’Osservatorio europeo “Governance della sostenibilità”, realizzata dal CSR Manager Network e dai ricercatori di Altis in collaborazione con Assonime (Associazione fra le società italiane per azioni), infatti, la sostenibilità è sempre più integrata nella governance aziendale italiana.
Da questo punto di vista, l’Italia è addirittura leader a livello europeo. Sono, infatti, ben 35 su 40 le aziende del nostro Paese quotate in borsa e dotate di un comitato che si occupa di sostenibilità interno al Consiglio di amministrazione. Per comprendere meglio il nostro grande spirito di consapevolezza, basti pensare che in Germania la statistica di ferma a un misero 4 su 30, 14 su 35 in Spagna, 26 su 40 nel Regno Unito e 29 su 40 in Francia.
L’importanza dei comitati della sostenibilità
L’importanza di questi comitati della sostenibilità è da ricercare nel ruolo primario che svolgono nei processi di integrazione dei principi Esg delle imprese. In particolare, il loro compito è quello di controllare e indirizzare le scelte del Cda verso decisioni, investimenti e politiche aderenti alle tematiche della sostenibilità.
Elaborato di concerto con A2A, Enel, Kpmg, Message, Pirelli e Terna, lo studio rivela poi come avere un comitato della sostenibilità nel proprio Cda sia ormai prassi delle nostre aziende. Grazie a questa scelta, si assiste a una spinta importante in termini di performance Esg in tutti i settori aziendali, che portano a ripercussioni positive lungo la supply e la value chain.
Il documento dell’Osservatorio europeo evidenzia, inoltre, il sempre più necessario e costante coinvolgimento dei manager della sostenibilità in azienda. Il loro crescente rilievo nelle pratiche e nei procedimenti di definizione delle strategie di impresa, a stretto contatto con i vertici aziendali, ha un impatto fondamentale nell’integrazione della sostenibilità nel business, ma non solo. Infatti, i manager della sostenibilità sono molto importanti anche nei processi di gestione degli stakeholders.
Fattori trainanti il cambiamento
Ma da che cosa deriva questa crescente attenzione delle imprese ai temi della sostenibilità? Come spiegato dalla Presidente del CSR Manager Network, Marisa Parmigiani, a favorire la spinta consapevole concorre un insieme variegato di fattori: dagli opinion leader capaci di influenzare le scelte del pubblico, all’adozione di un complesso approccio normativo, fino al crescente stanziamento di risorse pubbliche e private verso imprese virtuose o in transizione.
In Italia si assiste, inoltre, a una crescita della presenza della sostenibilità nella remunerazione dei vertici aziendali. Sono sempre di più, infatti, le imprese che legano la componente variabile della retribuzione dei manager a obiettivi di sostenibilità dell’azienda. In questo senso, la percentuale è salita dal 40% circa del 2017, al 62,5% del 2020. Meglio di noi fa solo la Francia, dove ben l’87,5% delle aziende adotta questa prassi.
C’è ancora da incrementare la competenza di sostenibilità all’interno dei Cda, ma il rapporto rivela come la prospettiva sembri comunque indirizzata verso un cambiamento positivo anche in questo campo, con una sempre crescente ricerca di personale preparato e consapevole del valore e delle possibilità offerta dalla sostenibilità alle aziende e corsi di aggiornamento costanti e professionali.