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Gli obiettivi della strategia per la parità di genere 2020-2025 della Commissione europea

La parità di genere è tra i principali obiettivi per le imprese e la Commissione europea. Negli ultimi anni, si sono compiuti notevoli progressi sul tema, seppur permangano delle disparità. Ecco perché, tenendo fede agli impegni presi dalla Commissione Von der Leyen, l’UE ha formulato un piano 2020-2025 per la parità di genere.

Un’Unione dell’uguaglianza

Come si legge nel documento della Commissione europea Un’Unione dell’uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025, “La parità di genere è un valore cardine dell’UE, un diritto fondamentale e un principio chiave del pilastro europeo dei diritti sociali. Rispecchia la nostra identità ed è inoltre una condizione essenziale per un’economia europea innovativa, competitiva e prospera. Nel mondo degli affari, in politica e nella società nel suo complesso potremo raggiungere il nostro pieno potenziale solo utilizzando tutti i nostri talenti e la nostra diversità”.

La strategia proposta dall’Unione elenca gli obiettivi strategici da perseguire e tutta una serie di azioni necessarie per garantire significativi progressi sul tema, capaci di fare del Vecchio Continente un vero e proprio garante della parità di genere a livello comunitario e mondiale. Perché: “La parità di genere fa aumentare i posti di lavoro e la produttività: è quindi un potenziale che va sfruttato man mano che si procede verso le transizioni verde e digitale e si fronteggiano le sfide demografiche”.

Europa garante della parità di genere

L’obiettivo è quello di arrivare a un’Europa capace di farsi garante della parità di genere, che permetta a ognuno, uomini e donne, di essere e vivere come crede, in piena libertà di espressione e di scelta, offrendo pari opportunità di realizzazione e di partecipazione alla crescita socialmente sostenibile della società, lasciando al passato la violenza di genere, la discriminazione sessuale e la diseguaglianza a tutto tondo. L’attuazione del piano 2020-2025 muove su due direttrici. Da un lato le misure volte a conseguire la parità, dall’altro una maggiore integrazione della dimensione di genere.

Per giungere alla realizzazione di questo piano, sarà fondamentale contrastare qualsivoglia stereotipo, diseguaglianza e gap, che sia di genere, ma (in senso più ampio) anche di opportunità, di credo, politico ed etnico. Le donne che devono essere più coinvolte in ogni settore, superando il divario retributivo e quello pensionistico, ma anche avendo pari possibilità di ricoprire ruoli di responsabilità e di fare carriera, anche nei contesti di ricerca e innovazione, con l’incremento delle opportunità di accesso alle posizioni decisionali e di vertice.

La donna al centro del processo di crescita

Tutto deve passare da trasparenza retributiva, migliori possibilità di gestione degli aspetti genitoriali, alla ricerca di un perfetto equilibrio tra la vita professionale e quella familiare, non solo nel momento di una gravidanza, ma a 360°. Senza dimenticare l’importante e fondamentale lotta a ogni tipo di violenza contro le donne, sia sui posti di lavoro sia in ambito privato, tra le mura domestiche. Per pari possibilità di realizzazione tra uomini e donne, uguale indipendenza economica, partecipazione e opportunità.

Oltre alle norme sulla parità di trattamento, per favorire l’emancipazione femminile, l’UE lavora per integrare la dimensione di genere in tutte le politiche e per creare misure specifiche a favore delle donne. Fin qui, il percorso ha portato a una crescita del numero di donne nel mercato del lavoro, ma anche progressi in tema di acquisizione di un migliore livello di istruzione e formazione.

L’UE è già a buon punto, visto che tra i primi venti paesi al mondo per l’attuazione della parità di genere, ben quattordici sono Stati membri dell’UE. I progressi compiuti negli ultimi decenni sono immensi, ma ancora nessuno Stato membro ha raggiunto la piena parità di genere e la strada da compiere è ancora lunga.

kore

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