CSR MAGAZINE
26 Aprile 2022
Primo passo verso la sostenibilità: formare manager e collaboratori
L’impatto dell’azione dell’uomo sul Pianeta, i cambiamenti climatici e le differenze sociali sono ormai centrali nel modo di concepire l’azienda. Questo perché, proprio dall’operato della Corporate Social Responsibility (CSR) passa gran parte del necessario percorso di sviluppo, sostegno, attuazione e divulgazione di pratiche green e socialmente responsabili.
Il ruolo centrale delle aziende
Gli obiettivi di sostenibilità cui sono chiamate a guardare e impegnarsi le aziende, non solo devono portarle a mutare nei processi e nei prodotti attraverso una produzione più attenta e capace di limitare sprechi ed emissioni, ma devono condurre a un cambiamento più profondo e completo, che parta dalla consapevolezza di chi prende le decisioni e arrivi a plasmare concretamente il modo di operare dei collaboratori, tanto quelli interni, quanto quelli esterni.
Affinché la spinta imprenditoriale produca gli effetti desiderati è importante che ogni azienda abbracci la trasformazione in atto e muti in modo integrale la propria natura e gran parte del proprio modus operandi.
L’importanza di formare i manager
Il primo passo è, per forza di cose, formare manager consapevoli e competenti sul tema della sostenibilità e sulle sue possibilità e potenzialità. Corsi di aggiornamento, incontri formativi con esperti di settore e best practices adeguatamente integrate nei regolamenti aziendali sono fondamentali per plasmare un DNA sostenibile.
Un ulteriore importante step è quello di prevedere l’inserimento nel proprio organico di un Sustainability Manager, che deve lavorare a stretto contatto con il Marketing Manager e, cosa fondamentale, avere la possibilità di prendere parte alle riunioni, così da far coesistere e collaborare al meglio due universi, solo apparentemente, distanti anni luce.
Collaboratori più consapevoli
La formazione dei manager è fondamentale anche per veicolare l’importanza di intendere l’azienda in modo più sostenibile nei collaboratori, a partire da quelli interni, che apprendono, così, anche attraverso buoni esempi di governance, quanto sia fondamentale ogni piccolo gesto; dal semplice riciclare i rifiuti del pranzo o scegliere la bicicletta per recarsi in azienda, fino a questioni di sicurezza sul lavoro e di ottimizzazione dei processi produttivi.
In questo modo, un’impresa sostenibile e consapevole a tutti i livelli e in tutti i suoi interpreti riesce a farsi portatrice di valori anche al di fuori delle proprie quattro mura, “esportando” il proprio essere sostenibile, stimolando partner e collaboratori esterni. Questo garantisce, inoltre, un importante vantaggio strategico, limitando i rischi lungo la propria supply chain, sempre più consapevole e, al contempo, controllata e indirizzata verso le buone pratiche di sostenibilità.
Un ritorno non solo di sostenibilità
Proporre survey, meeting, ma anche corsi di formazione sostenibile ai propri collaboratori e partner non solo li renderà maggiormente consapevoli e sensibili sul tema, ma accresce anche il loro senso di appartenenza e permette di avere lavoratori più efficienti, soddisfatti, concentrati e coinvolti nei piani imprenditoriali. Basti pensare che, nelle aziende che hanno già integrato questo tipo di politica nella propria governance, sono stati registrati cali evidenti in termini di incidenti sul lavoro, ma anche minori casi di assenteismo legato a malattia.
Anche perché, i lavoratori sono tra le risorse più preziose che un’azienda possa avere. Perciò, formare adeguatamente e gratificare la propria squadra manageriale e collaborativa è importante. Senza dimenticare che questo approccio riesce a generare valore anche in termini di guadagni e opportunità, con maggiore capacità di avere un impatto positivo sul contesto sociale e sul mercato in cui si opera, vedendo riconosciuta la propria leadership e sensibilità su tematiche sempre più centrali nei modelli di business e capaci di attrarre investitori.
Il ruolo delle HR
In tutto ciò, un ruolo di primo piano lo hanno anche (e soprattutto) le risorse umane, chiamate ad ascoltare e rispondere ai bisogni degli stakeholder, ma anche a porre principi di sostenibilità aziendale, stimolando comportamenti sostenibili nel quotidiano. Parliamo del cosiddetto Sustainable Resourses Management (HRM), attraverso cui, le HR, mirano a semplificare la gestione della transizione verso i nuovi modelli di business.
Attirando talenti e garantendo, nel breve e nel lungo periodo, equilibrio tra le necessità di guadagno dell’azienda e i suoi obiettivi ambientali e sociali, le HR plasmano un’azienda pienamente consapevole e sostenibile, sostenuta nel cambiamento da lavoratori pronti ad affrontare e rispondere alle sfide che riserva il futuro.