CSR MAGAZINE

ELEVARE GLI STANDARD AMBIENTALI E SOCIALI: L’APPROVAZIONE DELLA CSDDD

A seguito di un complesso iter legislativo che ha coinvolto i vari Stati membri dell’Unione Europea, il 24 marzo 2024 il Parlamento Europeo ha approvato il testo finale della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), destinata alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea entro l’autunno prossimo. Tale direttiva delinea i requisiti per le misure di due diligence che le imprese devono adottare al fine di prevenire, mitigare e, ove possibile, eliminare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente derivanti dalle loro operazioni e da quelle dei loro partner commerciali lungo tutta la value chain.

Rispetto alla CSRD, che prevede in capo alle società destinatarie l’obbligo di redigere il c.d. report di sostenibilità, la nuova normativa dell’Unione Europea presenta un ambito di applicazione più circoscritto, coinvolgendo le società operanti nell’UE con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 450 milioni di euro.

Si stima che l’entrata in vigore della Direttiva sarà graduale: a partire dal 2027 soggette all’obbligo saranno le imprese con più di 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1.500 milioni di euro e solo a partire dal 2029 le imprese con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro.

In tutti i casi, le imprese sono tenute ad integrare le misure di due diligence seguendo le direttive elaborate dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

Nello specifico, sono ricompresi tra i nuovi obblighi:

Inclusione del dovere di diligenza nelle politiche e nei sistemi di valutazione dei rischi |tramite la descrizione dell’approccio aziendale, il codice etico, le politiche operative e una relazione dei processi attuati per integrare la due diligence, inclusa la verifica della conformità.

Individuazione e la valutazione degli impatti negativi sui diritti umani e ambientali | tra i quali si rammentano il lavoro minorile, lo sfruttamento lavorativo, l’inquinamento, la deforestazione e il danneggiamento degli ecosistemi. Questi compiti implicano l’adozione di misure adeguate a mappare e valutare approfonditamente le operazioni rilevanti al fine di individuare le aree più a rischio e più colpite dagli impatti negativi.

Istituzione e mantenimento di mezzi di segnalazione e canali di reclamo per coloro che manifestano legittime preoccupazioni riguardo agli impatti negativi reali o potenziali | le aziende devono garantire una procedura equa, accessibile, trasparente e prevedibile per la gestione dei reclami, adottando misure per prevenire eventuali ritorsioni contro chi presenta le segnalazioni.

Effettuazione di uno stakeholder engagement trasparente ed efficace | le aziende sono tenute a coinvolgere i dipendenti, i sindacati, i consumatori e altre parti interessate che potrebbero subire impatti negativi dalle operazioni aziendali e dai suoi partner commerciali.

Prevenzione, riduzione ed eliminazione degli impatti negativi, effettivi o potenziali, sui diritti umani e sull’ambiente | mediante l’adozione di misure appropriate come richiedere ai partner commerciali garanzie contrattuali di conformità ai codici etici aziendali, lo sviluppo e l’attuazione di piani d’azione con tempistiche definite per l’implementazione di misure idonee, e la modifica delle pratiche aziendali se necessario.

Monitoraggio e valutazione dell’efficacia delle misure adottate | le aziende devono regolarmente valutare le misure di due diligence nelle proprie operazioni e nella catena di valore, basandosi su indicatori qualitativi e quantitativi e tenendo altresì conto delle opinioni delle parti interessate.

Rendicontazione delle politiche e delle misure di due diligence in conformità con le disposizioni della CSRD.

A differenza dei precedenti interventi normativi, la CSDDD è la prima Direttiva ad intervenire con una regolamentazione che prevede un preciso dovere in capo alle società destinatarie che, se non rispettato, può determinare una ipotesi di responsabilità civile in capo alle stesse. Infatti le imprese sono considerate responsabili civilmente per i danni causati a persone e ambiente nel caso in cui non rispettino i propri obblighi di due diligence per la prevenzione e la mitigazione degli impatti negativi.

kore

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