CSR MAGAZINE
16 Gennaio 2025
Economia Green, l’Europa rischia di rimanere schiacciata tra Cina e Stati Uniti
La corsa della Cina verso il monopolio nell’industria Green rappresenta una minaccia geoeconomica significativa per l’Unione Europea. È quanto emerge da un recente rapporto sulla transizione energetica elaborato da Strategic Perspective, un think tank paneuropeo creato per promuovere azioni climatiche efficaci come soluzione a una moltitudine di crisi interconnesse che interessano l’UE.
Il documento esorta l’UE a adottare una risposta collettiva robusta, investendo massicciamente in innovazione e sostenendo i prodotti Made in Europe.
Nel 2023, l’Unione Europea ha mantenuto la sua posizione come seconda destinazione più attrattiva per gli investimenti Net Zero, dopo la Cina e davanti agli Stati Uniti, con un totale di 334 miliardi di dollari, 76 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, il 30% della crescita economica in Europa è stato attribuito alla transizione energetica, rispetto al 20% in Cina e al 6% negli Stati Uniti.
Questo aumento è attribuibile a due fattori principali:
- da un lato, la rapida espansione delle energie rinnovabili in risposta alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica;
- dall’altro, le norme del Green Deal che hanno creato un ambiente favorevole per gli investimenti, compreso il divieto di motori a combustione interna entro il 2035, un provvedimento attualmente contestato per la crisi dell’auto, ma che ha incentivato investimenti in impianti, veicoli elettrici e batterie.
Tra il 2019 e il 2023, il 45% degli investimenti Net Zero in Europa è stato concentrato in Germania e Francia. Al contrario, l’Italia ha registrato un ritardo, con investimenti pari a 81 miliardi di dollari nello stesso periodo, inferiori però a quelli della Spagna e molto distanti da quelli di Francia e Germania.
A complicare le prospettive future sono le scelte di bilancio più restrittive degli Stati membri e la scadenza del piano di ripresa UE nel 2026. Inoltre, c’è il rischio di una revisione di alcune misure del Green Deal, come quelle relative all’industria automobilistica.
La direttrice esecutiva della Think Bank ha sottolineato l’urgenza di investire ora, evidenziando che la questione non è più se avverrà la Green Transition, ma dove.
Se l’Europa non agisce, il rischio è che questa transizione si realizzi in Cina e negli Stati Uniti, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’Europa – tra le quali – la possibile deindustrializzazione delle nostre economie.
Secondo il rapporto, l’imposizione di dazi sulle auto elettriche cinesi può rappresentare una soluzione temporanea, ma non affronta in modo definitivo il gap di competitività, che richiede investimenti nella value chain e innovazione.