CSR MAGAZINE
20 Marzo 2025
Consumi elettrici in crescita nel 2024: il ruolo chiave delle rinnovabili
Il 2024 si è confermato un anno di transizione per il sistema elettrico italiano, con un deciso incremento della produzione da fonti rinnovabili e un progressivo calo della generazione termoelettrica. La crescente integrazione delle rinnovabili e delle soluzioni di accumulo rappresenta un passo importante verso un sistema energetico più sostenibile, mentre l’Italia rafforza il suo ruolo nel mercato elettrico europeo grazie all’aumento delle esportazioni di energia.
Questo è quanto emerge dal comunicato stampa di “Terna servizi elettrici”, secondo il quale nel 2024 le fonti rinnovabili hanno superano per la prima volta il 40% di copertura del fabbisogno, pareggiando il contributo delle fonti fossili.
Nel 2024, il consumo di energia elettrica in Italia ha registrato un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo complessivamente 312,3 miliardi di kWh. Secondo i dati di Terna, il picco massimo di domanda è stato toccato il 18 luglio, con una potenza richiesta pari a 57,5 GW. Un dato particolarmente significativo riguarda il contributo delle fonti rinnovabili, che hanno coperto il 41,2% del fabbisogno energetico nazionale, segnando il valore più alto mai registrato e superando il 37,1% del 2023. Questo risultato è stato reso possibile soprattutto dall’espansione della produzione idroelettrica e fotovoltaica, favorite dalle condizioni climatiche e dagli investimenti nel settore.
L’aumento della domanda di energia ha caratterizzato la maggior parte dell’anno, con una crescita più marcata nei mesi estivi, in particolare a luglio e agosto, a causa delle temperature superiori alla media storica. A livello geografico, il trend positivo si è distribuito in modo omogeneo lungo tutto il Paese: +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% nel Sud e nelle Isole.
Consumi industriali e andamento settoriale
L’indice IMCEI, che monitora il consumo elettrico di circa 1.000 grandi aziende energivore, ha mostrato una variazione minima (-0,3%) rispetto al 2023, segno di una sostanziale stabilità nei consumi industriali. Tuttavia, analizzando i singoli comparti, si evidenziano andamenti differenti: in crescita i settori della carta, alimentare, siderurgia e materiali da costruzione (cemento, calce e gesso), mentre risultano in calo comparti come chimica, metalli non ferrosi, mezzi di trasporto, ceramica e vetro.
Produzione e interscambi energetici: il nuovo ruolo dell’Italia
Dal punto di vista dell’offerta, il 2024 è stato caratterizzato da un notevole incremento della produzione da fonti rinnovabili (+13,4%), accompagnato da una lieve flessione del saldo netto con l’estero (-0,5%). Questo dato riflette un deciso aumento dell’export di energia elettrica (+47,9%), a fronte di una crescita più contenuta delle importazioni (+2,4%). Un aspetto significativo riguarda il mese di dicembre, durante il quale, per la prima volta, in alcune ore il volume di energia esportata dall’Italia ha superato i 4.000 MW. Questo fenomeno evidenzia il crescente ruolo strategico delle interconnessioni elettriche, che non solo permettono di importare energia a prezzi competitivi, ma diventano sempre più un elemento di flessibilità per bilanciare la generazione da fonti rinnovabili e ottimizzare la capacità di accumulo.
Nel 2024, l’83,7% della domanda elettrica nazionale è stata soddisfatta dalla produzione interna, mentre il restante 16,3% è stato coperto dagli scambi con l’estero. La produzione nazionale netta è cresciuta del 2,7% su base annua, raggiungendo i 264 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno trainato la crescita: l’idroelettrico ha registrato un aumento del 30,4%, mentre il fotovoltaico ha toccato un nuovo record, superando i 36 TWh (+19,3% rispetto al 2023). In controtendenza, invece, la produzione da fonte eolica (-5,6%) e geotermica (-0,8%).
In forte calo la produzione termoelettrica (-6,2%), con una drastica riduzione della generazione a carbone (-71%), ormai quasi completamente eliminata, tranne che in Sardegna. Questo risultato ha determinato una riduzione stimata delle emissioni di CO₂ di oltre 8 milioni di tonnellate, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Green Deal europeo.
Espansione delle rinnovabili e accumulo di energia
Nel corso del 2024, la capacità installata da fonti rinnovabili è aumentata di 7.480 MW, segnando un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. Al 31 dicembre, il totale della potenza rinnovabile installata in Italia ammontava a 76,6 GW, distribuiti principalmente tra solare (37,1 GW) ed eolico (13 GW). Questi valori hanno permesso di superare il target stabilito dal DM Aree Idonee per il quadriennio 2021-2024 di oltre 1.600 MW, confermando il trend positivo del settore.
Un altro elemento di rilievo è la crescita della capacità di accumulo, fondamentale per garantire la stabilità della rete elettrica e ottimizzare l’utilizzo delle rinnovabili. Nel 2024, la potenza nominale degli impianti di accumulo è aumentata di 2.113 MW, portando a circa 730.000 installazioni attive, per una capacità complessiva di 12.942 MWh e una potenza totale di 5.565 MW. La crescita è stata trainata da incentivi fiscali per i piccoli impianti e dai meccanismi di mercato per quelli di larga scala, come il capacity market, che favoriscono l’integrazione delle rinnovabili nel sistema energetico.
Analisi del mese di dicembre: ultimi dati dell’anno 2024
Nel solo mese di dicembre, la domanda elettrica è aumentata del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, sostenuta dalla presenza di due giorni lavorativi in più e da temperature medie inferiori di 1,6°C. Anche il dato destagionalizzato, corretto per gli effetti del calendario e della temperatura, ha mostrato una crescita dell’1,3%. A livello territoriale, la domanda è aumentata in tutto il Paese: +1,9% al Nord, +3,5% al Centro e +4,4% al Sud e nelle Isole.
Durante l’ultimo mese dell’anno, l’energia prodotta a livello nazionale ha coperto l’83% del fabbisogno, mentre il restante 17% è stato garantito dagli scambi con l’estero. Le rinnovabili hanno contribuito per il 31,7% della domanda elettrica di dicembre, in leggero calo rispetto al 34,3% registrato nello stesso mese del 2023.
La produzione nazionale netta di dicembre ha raggiunto i 21,5 miliardi di kWh, con un incremento del 4,5% su base annua. L’energia fotovoltaica ha registrato un’impennata del 35,3%, seguita dal termoelettrico (+11,2%) e dall’eolico (+8,2%), mentre l’idroelettrico ha subito una flessione del 35,4%. Anche il saldo import-export ha mostrato un calo del 3,6%, dovuto a una maggiore esportazione (+12,9%) e a una riduzione delle importazioni (-2,2%).
Sul fronte dei consumi industriali, l’indice IMCEI di dicembre ha segnato una flessione del 6,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Alcuni settori, come cartaria, alimentare, meccanica e materiali da costruzione, hanno mostrato segni di crescita, mentre comparti come siderurgia, chimica, metalli non ferrosi e mezzi di trasporto hanno registrato un calo. L’indice IMSER di ottobre, che misura l’andamento dei servizi, ha mostrato una leggera contrazione (-0,4%), sebbene nei primi dieci mesi del 2024 il comparto sia rimasto in crescita del 3,7% rispetto al 2023.
20 Marzo 2025