CSR MAGAZINE
10 Novembre 2021
Sistema di gestione di progetti di economia circolare: standard internazionali di riferimento
Intorno al paradigma di un’economia che dovrà per forza di cose essere sempre più circolare si sta lavorando per creare degli standard di valutazione nazionali e internazionali che permettano di avere modelli economici di riferimento capaci di indirizzare con successo le azioni adottate delle aziende per ridurre gli sprechi.
Da lineare a circolare
L’economia circolare mira ad abbattere il muro eretto dall’attuale modello economico lineare basato sul concetto di “produci-utilizza-smaltisci” per azzerare gli sprechi e rendere il più possibile sostenibile l’economia, la produzione e l’utilizzo delle risorse.
Nell’economia circolare scompare il concetto di rifiuto che, in una logica del riciclo e del riutilizzo, rientra nel mercato come risorsa. In questo modo, si azzerano gli sprechi e si ottimizza la catena in termini di costi e sfruttamento delle risorse. Dotarsi di un sistema di gestione dei progetti di economia circolare, aiuta a vedere riconosciute le proprie iniziative e a valutarne l’impatto sulla prima azienda, anche in relazione ai fattori ESG.
Quello che oggi si rende sempre più necessario sono degli standard definiti e riconosciuti, così come modelli economici di riferimento che qualsiasi azienda possa adottare per abbracciare concretamente e in modo riconosciuto la trasformazione verso un’economia sempre più circolare. Due delle più importanti certificazioni a disposizione delle aziende per vedere riconosciuta il proprio passaggio verso un’economia circolare sono la BS8001 e l’AFNOR XP X30-901.
La certificazione BS8001
La certificazione BS8001 è il primo standard a livello mondiale di regolamentazione dei modelli economici circolari. Sviluppata nel 2017 dalla British Standards Institution aiuta le aziende a integrare nel loro modello di business il principio delle tre “R” dell’economia circolare: Riduci, riusa e ricicla.
Grazie alle linee guida della BS8001, qualsiasi azienda a livello globale (grande o piccola che sia e indipendentemente dal proprio settore di rifermento) ha a disposizione consigli e best practices per abbracciare al meglio il modello di economia circolare.
Attraverso suggerimenti pratici e supporto, ma anche formazione e gap analysis, la British Standards Institution aiuta le realtà aziendali a raggiungere e vedere riconosciuti piccoli e grandi obiettivi di sostenibilità.
La certificazione AFNOR XP X30-901
L’AFNOR XP X30-901 è una certificazione emessa nel 2018 dall’AFNOR, autorevole organismo di certificazione francese dell’ISO, che mette a disposizione delle aziende una grande quantità di certificazioni per il sostegno nel processo verso la sostenibilità.
L’obiettivo della certificazione AFNOR è quello di guidare le aziende nel cambiamento verso l’economia circolare, così da rendere concretamente tangibili i risultati raggiunti e poterli condividere con i propri stakeholder e creare condivisione, collaborazione e valore a lungo termine.
Per perseguire questo obiettivo, l’AFNOR intreccia le tre dimensioni classiche della sostenibilità (Ambiente, Società ed Economia) con i sette obiettivi di sviluppo dell’economia circolare (Approvvigionamenti sostenibili, Progettazione ecocompatibile, Simbiosi industriale, Economia dei servizi, Consumi responsabili, Estensione della vita utile di prodotto, Gestione efficiente dei prodotti e materiali).
Per rendere riconoscibile a livello globale la certificazione AFNOR, l’ISO ha costituito l’ISO TC323, un comitato tecnico che punta a riunire tutti i professionisti che vogliono sviluppare uno standard internazionale partendo proprio dai principi tratteggiati dall’XP X30-901.
Economia circolare e Italia
In ambito nazionale, la commissione UNI che si occupa di economia circolare è al lavoro su due norme che si andranno a riferire alla misurazione della circolarità, la prima, e all’analisi di buone pratiche italiane, la seconda. Il primo progetto (UNI1608856) è pensato tenendo conto dei metodi e degli indicatori per la misurazione del livello di circolarità delle aziende, così da definire un set di indicatori che permetta di valutare il livello di circolarità di ogni realtà attraverso un sistema di rating, applicabile a livello micro ma anche meso e macro.
Il secondo progetto, indicato dalla sigla UNI1608977 è invece pensato per l’analisi di buone pratiche di economia circolare in Italia. In questo caso, l’obiettivo è quello di valutarne il funzionamento e le prestazioni. Ma lo scopo è anche quello di favorire la loro replicabilità in altre realtà così da condividere esperienze e creare modelli standard per le buone pratiche sostenibili.
L’importanza della certificazione
Ovviamente, vedere certificata la propria attività come azienda a economia circolare, ha i suoi vantaggi in termini di visibilità e appeal sul mercato, ma anche come modo per valutare in modo oggettivo e concreto il proprio operato in tema di sostenibilità. Inoltre, attraverso una certificazione internazionale si acquisisce un riconoscimento anche fuori dai confini nazionali.
Come sottolineato anche Catherine Chevauche, presidente dell’ISO TC323, finora è mancata un’autentica visione globale che permettesse di identificare concretamente che cosa si intende realmente con economia circolare. Standard come l’XP X30-901 e il BS8001 rappresentano i primi importanti passi verso la soluzione di questo problema. Perché, adottare il prima possibile degli standard in questo settore è fondamentale per ridurre gli sprechi e rendere sempre più concreta l’economia circolare.