CSR MAGAZINE
9 Aprile 2021
Goal 13: lotta ai cambiamenti climatici. Costruire resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici
Il Goal 13 è sicuramente uno dei 17 principali obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals), inseriti nel programma Agenda 2030. Il Goal 13 ha, infatti, come obiettivo quello di favorire l’adozione di misure urgenti volte a contrastare il cambiamento climatico e i suoi effetti. Per affrontare questa sfida, rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi derivati dal clima e dalle catastrofi naturali è fondamentale.
I disastri naturali sono in costante crescita e sapersi adattare al climate change è vitale. I cambiamenti climatici hanno un impatto enorme sull’economia, sulla salute e sulle possibilità di fare azienda. Ecco perché, impostare politiche e azioni di sviluppo sostenibile è sempre più importante. Questa capacità influenza notevolmente la vulnerabilità di ogni sistema rispetto alle conseguenze generate dal clima. Per attenuare l’imprevedibilità intrinseca alle catastrofi naturali è necessario contrastare le emissioni di gas serra e ridurre la capacità di impatto dei cambiamenti climatici sui vari sistemi. E questo è vero che si tratti di città, nazioni o aziende.
Proprio in contesto aziendale, la consapevolezza sul tema non sembra però essere così alta, specie in Italia. Infatti, detto che molte realtà si aspettano di subire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla loro attività, o già sono costrette a farlo, sono davvero poche le aziende che hanno attivato un piano di politiche resilienti al cambiamento climatico, per esempio avviando la valutazione dei rischi o della vulnerabilità. Le possibili azioni sono molteplici: dagli interventi di protezione dalle esondazioni fluviali alla salvaguardia degli ecosistemi endemici, dalla riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra grazie a tecnologie pulite all’utilizzo di rivestimenti riflettenti per contrastare il surriscaldamento degli edifici, fino al coinvolgimento attivo dei fornitori per rispondere in modo rapido ed efficace a eventi estremi.
Plasmare e costruire un sistema resiliente è certamente una sfida a lungo termine che necessita del supporto attivo di politiche e azioni a livello nazionale ed europeo, ma che non può più essere rimandata. Perché, come spiega in una bella lettera indirizzata all’Onu la prossima direttrice del Centro per lo Sviluppo sostenibile (UNDP) di Roma, Musonda Mumba: Mentre entriamo nel 2021, navigando ancora in un mondo segnato dalla pandemia […], dobbiamo affrontare con urgenza gli stili di vita insostenibili che ci hanno portato fin a qui e prendere consapevolezza che siamo a un bivio e dobbiamo cambiare, ancora una volta, il nostro business, nonostante il desiderio ardente di tornare “alla normalità”.