CSR MAGAZINE
10 Gennaio 2023
La crisi climatica: obiettivo “Net Zero”
In un contesto internazionale sempre più attento alle problematiche del cambiamento climatico, il Net zero è tra gli obiettivi principali per alleggerire la pressione della nostra impronta sul Pianeta e rendere più sostenibili le nostre vite.
Net zero, un progetto a lungo termine
In linea con gli accordi di Parigi sul clima, sul Net zero risulta fondamentale chiarire subito come si tratti di un progetto a lungo termine, con il 2050 come anno prefissato per il suo raggiungimento. Altri aspetti da sottolineare sono la natura e le modalità delle azioni intraprese per raggiungere il Net Zero. Questo obiettivo, infatti, fa sì riferimento all’azzeramento delle emissioni nette di CO2 nell’atmosfera, ma non le riduce direttamente, andando a svolgere azioni di compensazione capaci di pareggiarle.
Net zero, una questione di compensazione
In pratica, per ogni grammo di Gas Serra prodotto, la soluzione imposta dal Net Zero prevede che ci si adoperi per rimuoverne dall’atmosfera una pari quantità. Di fatto, quindi, per il Net zero le emissioni non si fermano. Vero, comunque, che grazie alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie, così come la definizione di normative ad hoc, interi processi produttivi e aspetti del quotidiano stanno attraversando una transizione verso l’ottimizzazione e il contenimento dei fattori inquinanti.
Un progetto complesso
Il Net zero concorre, ovviamente, all’abbattimento delle emissioni, anche se per alcuni settori specifici come il trasporto aereo, l’agricoltura o la catena di produzione dell’industria siderurgica, la realizzazione di piani e iniziative in grado di dare risposte concrete risulta estremamente complesso. Ed è proprio per questo motivo che, molti Paesi del G20 faticano ancora a mantenere gli impegni e a stare al passo con la tabella di marcia del Net zero.
Net zero, come pareggiare le emissioni
A giocare un ruolo centrale sarà un utilizzo sempre più importante di fonti rinnovabili e combustibili bio, così come una mobilità che dovrà gradualmente abbandonare i combustibili fossili e abbracciare completamente l’elettrico. Oltre a iniziative di compensazione delle emissioni sposando progetti come la piantumazione di alberi o la salvaguardia diretta di ecosistemi.
Tra le soluzioni per raggiungere il Net zero entro il 2050 c’è anche, però, l’implementazione di sistemi innovativi capaci letteralmente di catturare la CO2 emessa nell’atmosfera. La realizzazione di questi progetti è, però, ancora in fase embrionale e non esiste una scadenza di massima in cui si prevede concretamente che possano essere utilizzati in modo efficace e, soprattutto, su larga scala.
Necessità di regolamentazioni e presa di coscienza
Oltre a ciò, la base volontaria delle promesse di Net zero fatte dalle aziende, certamente con i fini più nobili, si sono dovute scontrare con l’assenza di regolamentazioni. Questo rappresenta una questione centrale, visto che spesso queste previsioni si sono miseramente trovate a scontrarsi con la realtà dei fatti, con tecnologie non ancora capaci di supportare il cambiamento e bassa fattibilità di progetti oggettivamente troppo ambiziosi od ottimistici.
L’ONU corre ai ripari
Da queste premesse è facile immaginare, come in molti casi le aziende finiscono per non raggiungere gli obiettivi dichiarati, magari in pompa magna, e poi non soddisfatti, con pratiche di greenwashing estremamente nocive e controproducenti. Per questo motivo, l’ONU ha stilato una regolamentazione in grado di spingere le aziende a individuare target di sostenibilità Net zero che siano trasparenti, responsabili e concretamente raggiungibili.
Imprese responsabili e dati oggettivi
Il primo obiettivo è portare le imprese a ridurre celermente le emissioni lungo l’intera Value chain. Un cambiamento che deve essere sostenuto da dati ed evidenze scientifiche, oltre che da un piano dettagliato sugli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Il settore privato è, inoltre, chiamato a rendicontare pubblicamente i progressi, così da raggiungere la riduzione a 1,5 gradi del riscaldamento globale entro il 2050 e portare a compimento l’ambizioso e, come confermato dalla Cop 27, ancora molto complesso obiettivo Net zero.